Campi di impiego

<< Click to Display Table of Contents >>

Navigation:  »No topics above this level«

Campi di impiego

Le analisi di tipo territoriale (analisi di livello 2) vengono compiute a valle di quelle di livello 1. Queste ultime hanno come obiettivo quello di individuare in prima approssimazione vaste aree territoriali (indicativamente su scala regionale o provinciale) con medesime caratteristiche geologiche, ovvero aree in cui è presente una variabilità litologica che necessita uno studio più approfondito, ed aree stratigraficamente omogee per cui esista o non esista la medesima necessità di ulteriori indagini.

Una volta individuate tali aree, l'analisi di livello 2 (analisi territoriale in RSL) ha il compito di dare risposta alle domande di ulteriori indagini formulate nel livello di analisi precedente. Il suo scopo è quindi quello di individuare aree con il medesimo fattore di amplificazione stratigrafico su di una scala in cui si possano apprezzare sensibili variazioni della litologia stratigrafica (indicativamente su scala comunale). Quindi rappresentano una tipizzazione di massima di aree che il tecnico, in base ad indicazioni normative di valenza locale o nazionale ed alle proprie esperienze e conoscenze, categorizzerà come sicure, pericolose o necessitanti ulteriori successive indagini ai fini della valutazione del rischio sismico.

 

Le analisi locali di RSL corrispondono, per riportarsi alla tipica sintassi della letteratura scientifica e tecnica in materia, a quelle di livello 3. Come facilmente deducibile dalla sua definizione, approfondisce il livello di studio di quella precedente, andando a definire puntualmente il valore dell'amplificazione stratigrafica in un particolare sito. Le NTC2008 al punto 3.2.2 valutano l'effetto di tale amplificazione tramite una categorizzazione del suolo a mezzo del parametro equivalente Vs30 nella tabella 3.2.II. A ciascuna categoria quindi corrisponde un fattore di amplificazione stratigrafico Ss deducibile dalle tabelle 3.2.V e 3.2.VII, applicabili direttamente agli spettri di risposta elastici in accelerazione delle componenti rispettivamente verticali ed orizzontali. Questo, sempre citando le suddette norme, in assenza di ulteriori specifiche analisi. In alternativa si fa riferimento invece al punto 7.11.3 della stessa norma, e più precisamente al punto 2 in cui viene specificato che "Il moto sismico alla superficie di un sito, associato a ciascuna categoria di sottosuolo, è definito mediante l'accelerazione massima () attesa in superficie ed una forma spettrale ancorata ad essa. Il valore può essere ricavato dalla relazione dove è l'accelerazione massima su di un sito di riferimento rigido ed Ss è il coefficiente di amplificazione stratigrafico.[\]Per categorie speciali di sottosuolo (Tab. 3.2.III), per determinati sistemi geotecnici o se si intende aumentare il grado di accuratezza nella previsione dei fenomeni di amplificazione, le azioni sismiche da considerare nella progettazione possono essere determinate mediante specifiche analisi di risposta sismica locale. Queste analisi presuppongono un'adeguata conoscenza delle proprietà geotecniche dei terreni, da determinare mediante specifiche indagini e prove."

 

Nella sezione sottolineata sopra, trova il campo di applicazione l'analisi di livello 3 che compie RSL, in quanto valuta l'amplificazione stratigrafica specifica del sito, non solo per un'accelerazione attesa, ma per l'intero spettro e/o insieme di accelerogrammi scelti per il caso di studio, e per tutta la banda di frequenza interessata dallo spettro e/o dagli accelerogrammi.

In RSL è infatti possibile "amplificare" "stratigraficamente" sia la componente verticale di uno spettro di risposta elastico in accelerazione, che un accelerogramma, ovvero, citando la norma, la "storia temporale dell'accelerazione di un sito di riferimento rigido ed affiorante con superficie topografica orizzontale (sottosuolo tipo A).". Il suolo di riferimento rigido sopra citato, in RSL ed in tutto il manuale, è definito più semplicemente bedrock.

 

 


© GeoStru