Fronti scavo e rilevati 2018

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Fronti scavo e rilevati 2018

Il comportamento in condizioni sismiche dei fronti di scavo e dei rilevati può essere analizzato con gli stessi metodi impiegati per

i pendii naturali; specificamente mediante metodi pseudostatici, metodi degli spostamenti e metodi avanzati di analisi dinamica.

Nei metodi pseudostatici l’azione sismica è rappresentata da un’azione statica equivalente, costante nello spazio e nel tempo,

proporzionale al peso W del volume di terreno potenzialmente instabile. Le componenti orizzontale e verticale di tale forza

devono essere ricavate in funzione delle proprietà del moto atteso nel volume di terreno potenzialmente instabile e della capacità

di tale volume di subire spostamenti senza significative riduzioni di resistenza.

 

In mancanza di studi specifici, le componenti orizzontale e verticale della forza statica equivalente possono esprimersi come

 

Fh = khW ed Fv = kvW

 

con kh e kv rispettivamente pari ai coefficienti sismici orizzontale e verticale definiti nel § 7.11.3.5.2 e

adottando i seguenti valori del coefficiente di riduzione dell’accelerazione massima attesa al sito:

 

βs = 0.38 nelle verifiche dello stato limite ultimo (SLV)

βs = 0.47 nelle verifiche dello stato limite di esercizio (SLD).

 

Nelle verifiche di sicurezza si deve controllare che la resistenza del sistema sia maggiore delle azioni (condizione [6.2.1])

impiegando lo stesso approccio di cui al § 6.8.2 per le opere di materiali sciolti e fronti di scavo, ponendo pari all’unità i

coefficienti parziali sulle azioni e sui parametri geotecnici (§ 7.11.1) e impiegando le resistenze di progetto calcolate con un

coefficiente parziale pari a γR = 1.2.

 

Si deve inoltre tener conto della presenza di manufatti interagenti con l’opera.

 

 

 

 

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