Snellezza limite per pilastri singoli

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Snellezza limite per pilastri singoli

 

Secondo l’EC2 vanno considerati snelli i pilastri a sezione ed armatura costanti caratterizzati da una snellezza massima λ non minore della snellezza limite λ* nella direzione d’inflessione considerata:

 

λ =   l0 / i λ*

 

in cui:

 

l0 = lunghezza di libera inflessione nella direzione considerata;

i = raggio giratore d’inerzia corrispondente della sezione di solo conglomerato (non fessurato) nella direzione considerata;

Ac = area della sezione di conglomerato (in mm²);

NEd = sforzo normale di calcolo;

A = 1/(1+0,2 fef): se fef (coeff. viscosità) non è noto si può porre A=0,7;

B = √(1+2 ω): se ω (rapp.meccanico armatura) non è noto porre B=1,1;

C= 1,7 – M01/M02   dove M01 e M02 sono i momenti alle estremità dell’asta;

se  M01/M02  non è noto si può porre C= 0,7

 

Le NTC semplificano la sopra riportata formulazione di λ* ponendo senz’altro A=0,7 e B=1,1:

Nel programma viene assunto il valore minimo di C=0,7 e pertanto la snellezza limite assume ivi il valore di:

 

 

Per snellezze inferiori a λ*  la verifica del pilastro può essere, pertanto, condotta semplicemente a presso-flessione, facendo salva la minima eccentricità non intenzionale eni.

Snellezze superiori a   3 λ*   vanno escluse dall’ambito di applicabilità del metodo della colonna modello e vanno, eventualmente, valutate con particolari cautele di progettazione e di calcolo.

 

 

 

 


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