Singh & Goel

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Singh & Goel

 

Introduzione

 

Singh e Goel (1999), per l’applicazione nel campo delle gallerie, propongono di calcolare il valore dell’indice N (Rock Mass Number) dalla classificazione Q di Barton, mediante la formula:

 

 

esprimendo cioè N come valore di Q escluso l’effetto tensionale.

 

Nella formula i vari indici sono:

 

RQD (Rock Quality Designation), che tiene conto della suddivisione della massa rocciosa;

 

Jn (Joint Set Number), che dipende dal numero di famiglie di giunti presenti nell’ammasso roccioso;

 

Jr (Joint Roughness Number), che dipende dalla rugosità della famiglia più sfavorevole;

 

Ja (Joint Alteration Number), che dipende dal grado di alterazione delle fratture, dallo spessore e dalla natura del riempimento, e che viene ugualmente determinato sulla famiglia più sfavorevole;

 

Jw (Joint Water Number), che dipende dalle condizioni idrogeologiche.

 

 

clip0001 Parametri della classificazione di Singh e Goel

 

Parametro RQD (Rock Quality Designation, che tiene conto della suddivisione della massa rocciosa):

 

Prende il suo valore nominale; se RQD risulta < 10, si assume 10.

 

Se si effettuano sondaggi è possibile ricavare il valore di RQD dal recupero di percentuale di carotaggio riferito alla somma degli spezzoni di carota con lunghezza maggiore o uguale a 100 mm:

 

dove:

Lc = somma delle lunghezze degli spezzoni di carota > 100 mm

Lt = lunghezza totale del tratto in cui si è misurata Lc.

 

clip0001 In mancanza di carote di sondaggio, RQD si ricava dal numero di famiglie di discontinuità caratterizzanti l'ammasso roccioso e dalla misura della loro spaziatura. Dalla relazione di Palmström (1982) si ha:

 

RQD = 115 – 3,3 Jv

 

dove Jv è il numero di fratture per metro cubo di roccia.

 

clip0001 In forma alternativa RQD si può ricavare dalla formula di Priest e Hudson (1981):

 

 

con n numero medio di giunti per metro.

 

Parametro Jn (Joint Set Number, che dipende dal numero di famiglie di giunti presenti nell’ammasso roccioso):

 

 

DEFINIZIONE

Jn

Roccia massiva, nessuna o rare discontinuità

0,5-1

Una serie di dicontinuità

2

Una serie di discontinuità + quelle random (casuali)

3

Due serie di discontinuità

4

Due serie di discontinuità + quelle random

6

Tre serie di discontinuità

9

Tre serie di discontinuità + quelle random

12

Quattro o più serie di discontinuità

15

Roccia completamente disgregata

20

 

 

 

Nel caso di gallerie:

 

in zona di imbocco Jn va raddoppiato; in una zona di intersezione di due gallerie Jn va triplicato.

 

Parametro Jr (Joint Roughness Number, che dipende dalla rugosità della famiglia più sfavorevole):

 

 

DEFINIZIONE

Jr

Giunti discontinui

4

Giunti scabri o irregolari, ondulati

3

Giunti lisci, ondulati

2

Giunti levigati, ondulati

1,5

Giunti scabri o irregolari, piani

1,5

Giunti lisci, piani

1

Giunti levigati, piani

0,5

Zone mineralizzate contenenti minerali argillosi a riempire la discontinuità

1

Zone mineralizzate sabbia, ghiaia, zone disgregate, a riempire la discontinuità

1

 

 

La descrizione si riferisce alle caratteristiche a piccola e a media scala. Se la spaziatura media della famiglia principale è superiore a 3 m aumentare Jr di 1. Nel caso di giunti piani, levigati, contenenti strie o lineazioni, se queste sono orientate nella direzione più sfavorevole si utilizza 0,5.

 

Parametro Ja (Joint Alteration Number, che dipende dal grado di alterazione delle fratture, dallo spessore e dalla natura del riempimento, che viene determinato sulla famiglia più sfavorevole):

 

 

Giunti sostanzialmente chiusi (apertura 1 – 3 mm) con pareti a contatto:

 

 

DEFINIZIONE

Ja

Giunti sigillati o mineralizzati

0.75

Giunti non alterati o con lievi ossidazioni

1

Giunti leggermente alterati o con spalmature di materiale non plastico

2

Giunti con spalmature limose, frazione argillosa limitata non plastica

3

Spalmature di minerali con bassa resistenza attritiva (argille, miche, talco, grafite, clorite, gesso)

4

 

 

Giunti mediamente aperti (< 5 mm) e presenza di riempimento che permette ancora il contatto fra le pareti in caso di scorrimento:

 

 

DEFINIZIONE

Ja

Riempimento sabbioso

4

Riempimento argilloso non plastico, molto sovraconsolidato

6

Riempimento argilloso plastico, mediamente sovraconsolidato

8

Riempimento argilloso rigonfiante

8-12*

 

* il valore da assegnare dipende dalla percentuale della frazione argillosa rigonfiante e dalla possibilità che la stessa venga in contatto con l’acqua.

 

 

Giunti aperti (> 5 mm) senza nessun contatto fra le pareti in caso di scorrimento:

 

DEFINIZIONE

Ja

Zone o fasce di argilla limosa o sabbiosa non plastica

5

Zone o fasce di roccia disgregata

6

Zone o fasce di argilla non plastica

6

Zone o fasce di argilla plastica rigonfiante

8

Zone o fasce di argilla rigonfiante

12

Zone continue molto spesse di argilla non plastica

10

Zone continue molto spesse di argilla plastica non rigonfiante

13

Zone continue molto spesse di argilla plastica rigonfiante

13-20*

 

* il valore da assegnare dipende dalla percentuale della frazione argillosa rigonfiante e dalla possibilità che la stessa venga in contatto con l’acqua.

 

Parametro Jw (Joint water Number, che dipende dalle condizioni idrogeologiche):

 

 

DEFINIZIONE

Jw

Acqua assente o scarsa, localmente < 5 lt/min

1

Afflusso medio con occasionale dilavamento del riempimento del giunto

0,66

Afflusso forte o ad alta pressione in rocce compatte con discontinuità aperte senza riempimento

0,5

Venute forti o ad alta pressione con dilavamento del riempimento del giunto

0,33

Venute eccezionalmente forti o a pressioni molto elevate subito dopo l’avanzamento, a diminuire nel tempo

0,2-0,1

Venute eccezionalmente forti o a pressioni molto elevate subito dopo l’avanzamento, costanti nel tempo

0,1-0,05

 

 

Negli ultimi quattro casi se sono installati sistemi efficaci di drenaggio Jw va portato a 1 o a 0,66.

Per una caratterizzazione dell’ammasso lontano dall’influenza dello scavo e nel caso che RQD/Jn sia sufficientemente basso (0,5 - 25) in modo da assicurare una buona connettività idraulica, si possono assumere i valori di Jw (1,0 – 0,66 – 0,5 – 0,33) in funzione delle altezze di ricoprimento (0 – 5; 5 – 25; 25 – 250; > 250).

 

 

Valore del coefficiente A1

 

A1 si può ricavare sia da prove di laboratorio (Point Load Test), sia da prove di campagna mediante sclerometro o da prove speditive (Standard ISRM), definendo la resistenza a compressione uniassiale Su.

 

 

La prova Point Load Test

 

La prova Point Load ha il vantaggio di essere portatile; da essa si deriva l’indice di carico puntuale Is che viene correlato alla resistenza alla compressione uniassiale Su mediante la relazione:

 

Su = K Is

 

K è un coefficiente moltiplicativo per il quale l’ISRM consiglia il valore 24, ma nella pratica si è evidenziato come tale valore non è univoco ma largamente variabile. Palmström suggerisce di variare K in funzione di Is secondo lo schema seguente:

 

 

IS (MPa)

K

<3,5

14

3,5-6,0

16

6,0-1,0

20

>6,0

25

 

 

 

Le prove sclerometriche

 

Il martello di Schmidt, noto come sclerometro, è ampiamente utilizzato come prova non distruttiva e volta a misurare la “durezza di rimbalzo” della roccia. Dalla prova si ricava l’indice di rimbalzo R che è possibile correlare alla resistenza alla compressione uniassiale mediante la relazione di Irfan e Dearman (1978):

 

Su = 0,775 R + 21,3

 

Definita la resistenza a compressione Su è possibile ricavare il valore del parametro A1.

 

clip0001 Se si utilizzano prove Point Load o prove sclerometriche risulta più agevole ricavare il valore di A1 trasformando i grafici proposti da Beniawsky in forma di equazioni:

 

 

VALORE DI Su (MPa)

EQUAZIONE

<= 44,5

44,5-93,75

93,75-140

140-180

180-240

>240

A1 = 15

 

 

 

Valore del coefficiente A6

 

Per l’orientamento delle discontinuità si applica un coefficiente di correzione A6.

 

 

Molto

favorevole

Favorevole

Mediocre

Sfavorevole

Molto

sfavorevole

0

-2

-5

-10

-12

 

 

 

Risultati derivati dal calcolo di N

 

Ricavato il valore di N, si ottiene il valore di RCR (Rock Condition Rating) come proposto da Singh-Goel:

 

RCR = 8 ln(N) + 30

 

Dal valore di RCR si derivano tutti gli altri parametri:

 

RMRcorretto = RCR + (A1 + A6)

RMRbase = RCR + A1

 

dove:

 

RMRcorretto = Rock Mass Rating (RMR) corretto;

RMRbase = Rock Mass Rating (RMR) di base.

 

Dalla formula:

 

RMR = 9 ln(Q) + 44

 

proposta da Beniawsky, si ottiene invece l’indice Q di Barton:

 

 

e perciò:

 

 

dove:

 

SRF = Stress Reduction Factor, che è funzione dello stato tensionale in rocce massive o dal disturbo tettonico;

Qc = Indice Q normalizzato nei confronti della resistenza a compressione monoassiale della roccia.

 

 

clip0001Inoltre dal calcolo di RMR è possibile derivare:

 

 

RMRC

100-81

80-61

60-41

40-21

<=20

Classe

I

II

III

IV

V

Descrizione

Molto buono

Buono

Mediocre

Scadente

Molto scadente

 

 

Dal valore di RMRb si derivano i parametri caratteristici dell’ammasso, che secondo Beniawsky assumono il valore:

 

coesione di picco cp (kPA) = 5 RMRb

angolo di attrito di picco fp = 0,5 RMRb + 5

modulo di deformazione E (GPa) = 1,5 RMRb -100

 

I valori della coesione residua e dell’angolo di attrito residuo si ricavano introducendo nelle formule sopra indicate un valore di RMRb modificato secondo la:

 

RMRb = RMRb(originario) – [0,2 × RMRb(originario)] (Priest, 1983)

 

La formula di E è però da considerare valida per valori di RMR superiori di 50, mentre per valori inferiori si utilizza la formula di Serafim e Pereira (1983):

 

E (GPa) = 10(RMRb – 10 / 40)

 

Mentre da Q:

 

 

Q

Classe

Descrizione

0,001-0,01

IX

Eccezionalmente scadente

0,01-0,1

VIII

Estremamente scadente

0,1-1

VII

Molto scadente

1-4

VI

Scadente

4-10

V

Mediocre

10-40

IV

Buona

40-100

III

Molto buona

100-400

II

Estremamente buona

400-1000

I

Ottima

 

 

clip0001Ed è possibile estrapolare due caratteristiche di resistenza dell’ammasso:

 

Una componente attritiva, che può essere considerata come approssimazione dell’angolo di attrito dell’ammasso:

 

 

Una componente coesiva, che può essere considerata come approssimazione della coesione dell’ammasso:

 

 

Invece il modulo di deformazione statico dell’ammasso può essere determinato mediante la:

 

 

in accordo con l’espressione di Serafim e Pereira derivata da RMR.

 

 


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