1.1.1 Nodi fuori piano

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1.1.1 Nodi fuori piano

In un edificio in c.a. la maggior parte di nodi  appartengono ai piani di impalcato (a partire dal piano di fondazione) e, di conseguenza, la rappresentazione di tali nodi viene effettuata con esplicito riferimento ai rispettivi piani di appartenenza di prefissata quota.

Alcuni nodi però non possono essere riferiti ad alcun piano prefissato e vengono qui definiti cone nodi fuori piano. Nella telaio piano posto a sinistra nella figura 1.1, ad esempio, mentre i nodi 1, 2, 3 possono comunque essere riferiti ad un unico impalcato sia pure a falde inclinate, i nodi 4, 5 necessari alla definizione delle travi della scala, sono esterni a qualsiasi piano e vanno anch'essi definiti come nodi fuori piano. I due tronchi di pilastro generati dal nodo 5 non possono a loro volta essere considerati pilastri in quanto i pilastri per definizione collegano piani contigui; detti tronchi, pertanto, dovranno essere modellati mediante due travi verticali. Nel telaio di destra, invece, è il nodo 1 da considerarsi fuori piano in quanto le travi di falda lo collegano direttamente al piano inferiore. Anche le travi che collegano nodi appartenenti a piani differenti (o aventi anche un solo nodo di estremità costituito da un nodo fuori piano) non possono essere considerate appartenenti ad un piano e vengono definite fuori piano. In definitiva le aste colorate in blu in entrambi i telai non possono essere considerate travi di piano ma vanno considerate come travi fuori piano.  

Figura 1.1  - Nodi e travi fuori piano

Figura 1.1  - Nodi e travi fuori piano

 

E' importante segnalare che la trave a ginocchio modellata nel grafico di sinistra della figura 1.1 è da evitare nel calcolo sismico dissipativo in quanto il rispetto della gerarchia delle resistenze nei due tronchi di pilastro generati dal nodo 5 (cfr. §7.4.4.2.1 NTC) rende quasi sempre impossibile le verifiche a taglio nei due tronchi. Si consiglia, pertanto, di evitare la progettazione di travi a ginocchio e/o di solette rampanti tradizionali ed utilizzare invece scale alla "Giliberti" (cfr. § 1.12) costituite da elementi strutturali "secondari" (§ 7.2.3 NTC) da calcolare separatamente (anche da questo stesso programma) e da mettere in conto nel modello globale della struttura unicamente come masse applicate nei nodi  (in questo programma le masse vengono assegnate attraverso la definizione in input dei carichi verticali concentrati sui nodi, distribuiti sulle aste oltre che dal peso proprio). Come alternativa alla tipologia di scala alla "Giliberti" si possono utilizzare pareti nel vano scala in grado di sorreggere ad incastro i gradini o anche solo i pianerottoli di riposo delle rampe.L'impiego di strutture miste telai+pareti rende comunque più complessa la modellazione ed il calcolo della struttura a partire dalla valutazione dei parametri sismici, primo tra tutti il fattore di struttura.

 

 


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