3.8 Analisi sismica modale

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3.8 Analisi sismica modale

La modellazione sismica della struttura descritta nel § 1.14 comporta la soluzione di un problema di autovalori in un sistema dinamico con un numero elevato (anche di alune migliaia) di masse e gradi di libertà dinamici.

Il metodo impiegato per la risoluzione del problema è quello della iterazione nel sottospazio che consente di estrarre solo un prefissato e limitato numero di autovalori che di solito sono quelli più significativi ai fini dell'eccitazione sismica.

Allo scopo viene impiegato lo storico algoritmo elaborato da Bathe e Wilson ed esplicitato anche come codice di calcolo nel volume [4]. Per la corretta applicazione dell'analisi modale al calcolo sismico le NTC richiedono che il numero di modi estratti deve essere tale da comportare una massa partecipante superiore all'85% della massa totale ed inoltre che non vi siano modi esclusi con massa modale partecipante maggiore del 5%.

Noti gli autovalori ed autovettori vengono calcolate le forze dinamiche di origine sismica (sia SLV che SLD) a mezzo degli spettri di risposta di normativa utilizzando per le combinazioni degli effetti la CQC (combinazione quadratica completa) pure esplicitata nelle norme. Per un approfondimento della metologia seguita si rimanda al capitolo 4 del volume [11].  

 

 


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