Metodi basati sull'EC8  (1998; 2003)

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Metodi basati sull'EC8  (1998; 2003)

Le indicazioni della normativa europea sono contenute al punto 4.1.3 a cui si aggiungono ulteriori indicazioni che si possono trovare nell'appendice B della parte 5 dell'Eurocodice 8.

Secondo tale normativa si può escludere pericolo di liquefazione per i terreni sabbiosi saturi che si trovano a profondità di 15 m o quando ag < 0,15 e, contemporaneamente, il terreno soddisfi almeno una delle seguenti condizioni:

 

contenuto in argilla superiore al 20%, con indice di plasticità > 10;

contenuto di limo superiore al 10% e resistenza N1,60 > 20;

frazione fine trascurabile e resistenza N1,60 > 25.

 

 

In generale il metodo e' valido se N1,60 < 30. Per N1,60 > 30, i suoli sono classificati non liquefacibili (suoli granulari puliti densi).  

 

 

 

Quando nessuna delle precedenti condizioni è soddisfatta, la suscettibilità a liquefazione deve essere verificata come minimo mediante i metodi generalmente accettati dall'ingegneria geotecnica, basati su correlazioni di campagna tra misure in situ e valori critici dello sforzo ciclico di taglio che hanno causato liquefazione durante terremoti passati.

 

Lo sforzo ciclico di taglio CSR viene stimato con l'espressione semplificata:

 

 

dove S è il coefficiente di profilo stratigrafico, definito come segue:

Tabella 5- Coefficienti di profilo stratigrafico

 

Categoria

suolo

Spettri di Tipo 1

S (M > 5,5)

Spettri di Tipo 2

S (M 5,5)

A

1,00

1,00

B

1,20

1,35

C

1,15

1,50

D

  1,35        

1,80

E

1,40

1,60

 

 

Il fattore di correzione della magnitudo MSF consigliato dalla normativa è quello di Ambraseys (Tabella 1-metodo Seed Idriss).

 

Nel caso vengano utilizzati dati provenienti da prove SPT la resistenza alla liquefazione viene calcolata mediante la seguente relazione di Blake, 1997:

 

 

dove (N1,60)cs viene valutato con il metodo proposto da Youd e Idriss (1997) e raccomandato dal NCEER:

 

 

dove N1,60 è la normalizzazione dei valori misurati dell'indice Nm (ridotti del 25% per profondità < 3 m) nella prova SPT rispetto ad una pressione efficace di confinamento di 100 KPa ed a un valore del rapporto tra l'energia di impatto e l'energia teorica di caduta libera pari al 60%, cioè:

 

 

dove ER è pari al (rapporto dell'energia misurato rispetto al valore teorico) x 100 e dipende dal tipo di strumento utilizzato (vedi Tabella 2-metodo NTC 2008).

 

I parametri α e β, invece, dipendono dalla frazione fine FC:

α = 0                                        per FC 5%

α = exp[1,76 -(190 / FC2)]                per 5% < FC 35%

α = 5                                        per FC > 35%

β = 1,0                                        per FC 5%

β = [0,99 + (FC1,5 / 1000)]                per 5% < FC 35%

β = 1,2                                        per FC > 35%

 

Nei seguenti casi, il terreno non è sucettibile a liquefazione, il programma non fornisce il fattore di sicurezza ma (--):

 

1.amax < 0.15 ,  Frazione argillosa > 20 e  IP = > 10

2.numeratore della relazione del CRR minore di zero

3.amax < 0.15 ,  Frazione argillosa > 20

4.amax < 0.15 ,  N1,60 > 25

 

Se invece si possiedono dati provenienti da una prova penetrometrica statica (CPT), i valori di resistenza alla punta misurati qc devono essere normalizzati rispetto ad una pressione efficace di confinamento pari a 100 KPa e vanno calcolati mediante la seguente espressione:

 

 

come proposto dall' EC8, quando sono disponibili i dati provenienti da una prova CPT, si può utilizzare la seguente relazione per derivare il valore delle (N1,60)cs :

 

 

Il valore della resistenza a liquefazione si determina dalla relazione di Blake, 1997 . Quando invece si possiedono dati provenienti da prove sismiche di rifrazione, si calcola la velocità di propagazione normalizzata con la relazione di Robertson et al., 1992:

 

per la resistenza alla liquefazione si utilizza la formula di Andrus e Stokoe :

 

 


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