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Le indicazioni della normativa europea sono contenute al punto 4.1.3 a cui si aggiungono ulteriori indicazioni che si possono trovare nell'appendice B della parte 5 dell'Eurocodice 8.
Secondo tale normativa si può escludere pericolo di liquefazione per i terreni sabbiosi saturi che si trovano a profondità di 15 m o quando ag < 0,15 e, contemporaneamente, il terreno soddisfi almeno una delle seguenti condizioni:
•contenuto in argilla superiore al 20%, con indice di plasticità > 10;
•contenuto di limo superiore al 10% e resistenza N1,60 > 20;
•frazione fine trascurabile e resistenza N1,60 > 25.
In generale il metodo e' valido se N1,60 < 30. Per N1,60 > 30, i suoli sono classificati non liquefacibili (suoli granulari puliti densi). |
Quando nessuna delle precedenti condizioni è soddisfatta, la suscettibilità a liquefazione deve essere verificata come minimo mediante i metodi generalmente accettati dall'ingegneria geotecnica, basati su correlazioni di campagna tra misure in situ e valori critici dello sforzo ciclico di taglio che hanno causato liquefazione durante terremoti passati.
Lo sforzo ciclico di taglio CSR viene stimato con l'espressione semplificata:
dove S è il coefficiente di profilo stratigrafico, definito come segue:
Tabella 5- Coefficienti di profilo stratigrafico
Categoria suolo |
Spettri di Tipo 1 S (M > 5,5) |
Spettri di Tipo 2 S (M ≤ 5,5) |
---|---|---|
A |
1,00 |
1,00 |
B |
1,20 |
1,35 |
C |
1,15 |
1,50 |
D |
1,35 |
1,80 |
E |
1,40 |
1,60 |
Il fattore di correzione della magnitudo MSF consigliato dalla normativa è quello di Ambraseys (Tabella 1-metodo Seed Idriss).
Nel caso vengano utilizzati dati provenienti da prove SPT la resistenza alla liquefazione viene calcolata mediante la seguente relazione di Blake, 1997:
dove (N1,60)cs viene valutato con il metodo proposto da Youd e Idriss (1997) e raccomandato dal NCEER:
dove N1,60 è la normalizzazione dei valori misurati dell'indice Nm (ridotti del 25% per profondità < 3 m) nella prova SPT rispetto ad una pressione efficace di confinamento di 100 KPa ed a un valore del rapporto tra l'energia di impatto e l'energia teorica di caduta libera pari al 60%, cioè:
dove ER è pari al (rapporto dell'energia misurato rispetto al valore teorico) x 100 e dipende dal tipo di strumento utilizzato (vedi Tabella 2-metodo NTC 2008).
I parametri α e β, invece, dipendono dalla frazione fine FC:
α = 0 per FC ≤ 5%
α = exp[1,76 -(190 / FC2)] per 5% < FC ≤ 35%
α = 5 per FC > 35%
β = 1,0 per FC ≤ 5%
β = [0,99 + (FC1,5 / 1000)] per 5% < FC ≤ 35%
β = 1,2 per FC > 35%
Nei seguenti casi, il terreno non è sucettibile a liquefazione, il programma non fornisce il fattore di sicurezza ma (--):
1.amax < 0.15 , Frazione argillosa > 20 e IP = > 10
2.numeratore della relazione del CRR minore di zero
3.amax < 0.15 , Frazione argillosa > 20
4.amax < 0.15 , N1,60 > 25
Se invece si possiedono dati provenienti da una prova penetrometrica statica (CPT), i valori di resistenza alla punta misurati qc devono essere normalizzati rispetto ad una pressione efficace di confinamento pari a 100 KPa e vanno calcolati mediante la seguente espressione:
come proposto dall' EC8, quando sono disponibili i dati provenienti da una prova CPT, si può utilizzare la seguente relazione per derivare il valore delle (N1,60)cs :
Il valore della resistenza a liquefazione si determina dalla relazione di Blake, 1997 . Quando invece si possiedono dati provenienti da prove sismiche di rifrazione, si calcola la velocità di propagazione normalizzata con la relazione di Robertson et al., 1992:
per la resistenza alla liquefazione si utilizza la formula di Andrus e Stokoe :
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