Si considerano qui solo sezioni in c.a. di tipo compatto (preferibilmente convesse) appartenenti a travi o pilastri a sezione costante per le quali si prevedano armature trasversali costituite da sole staffe poste ortogonalmente alla linea media della trave. Si sconsiglia vivamente l'impiego del programma per le sezioni in parete sottile sia aperte che cave (mono o multicellulare) in quanto il mancato rispetto del principio della conservazione delle sezioni piane rende aleatorio il calcolo operato dal programma specie per quanto riguarda la valutazione della resistenza a taglio in regime di presso-tenso flessione deviata. In tali casi si consiglia di eseguire l'analisi strutturale scomponendo il profilo aperto o scatolare in aste o pareti a sezione rettangolare congruenti in corrispondenza degli spigoli di intersezione: le verifiche sezionali potranno coerentemente essere successivamente effettuate sulle singole sezioni rettangolari sulla base degli sforzi calcolati per le corrispondenti aste o pareti derivate dalla suddetta scomposizione.
L'assorbimento del taglio è affidato al classico traliccio ideale costituito dalle armature trasversali (staffe), dallle armature longitudinali e dal corrente compresso di calcestruzzo. L'inclinazione θ dei puntoni di calcestruzzo rispetto all'asse della trave deve rispettare i seguenti limiti:
1 ≤ ctg q ≤ 2.5 (4.1.16) NTC
Questa relazione esprime la possibilità che l’angolo θ di inclinazione delle bielle compresse possa assumere, in virtù della teoria della plasticità, valori differenti purché compresi nell’intervallo definito dalla relazione stessa.
Il metodo semiprobabilistico agli stati limite considera verificata la sezione a taglio se è rispettata la seguente relazione tra sforzi di taglio:
VEd ≤ VR
in cui il taglio resistente VR va calcolato in doppio modo:
• | con riferimento al solo calcestruzzo compresso in direzione obliqua ("taglio compressione") |
• | con riferimento all’armatura trasversale ("taglio trazione"), sulla base di una adeguata schematizzazione a traliccio appresso indicata. |
Taglio resistente del calcestruzzo
Le NTC e l’EC2 prevedono il confronto del taglio di calcolo VEd con una espressione della resistenza a compressione delle bielle d’anima (“taglio compressione”). Per staffe ortogonali all'asse della trave (come qui sempre assunte) la (4.1.19) NTC si può scrivere:
VRcd = 0,9⋅ d ⋅ bw ⋅αc ⋅f’cd ⋅ctg q/(1+ctg2 q)
in cui :
d è l'altezza utile della sezione
f’cd è la resistenza a compressione ridotta del conglomerato pari a:
f’cd = 0,5 fcd nelle NTC e nella bozza dell'Appendice nazionale all'EC2 (unico valore utilizzato dal programma)
f’cd = 0,7 (1 - fck /250) nell’EC2 (fck in Mpa)
bw è la larghezza minima della sezione misurata parallelamente all’asse neutro; rappresenta cioè la minima dimensione resistente della biella compressa
dell’ideale traliccio resistente.
Taglio resistente sviluppato dalle staffe
Il taglio di calcolo VEd deve risultare inferiore alla seguente resistenza a taglio sviluppata dall’armatura trasversale (“taglio trazione”):
VRsd = 0,9 ⋅ d ⋅ Asw/s ⋅ fyd ⋅ ctg q
in cui:
Asw è l’area dell’armatura trasversale (staffe)
s è l’interasse tra due armature successive (passo delle staffe)
fyd tensione di snervamento delle staffe (nel programma assunta uguale a quella delle barre longitudinali)
Le armature longitudinali, dimensionate in base alle sollecitazioni flessionali, dovranno essere prolungate di:
al = 0,9 ⋅ d ⋅ ctg q / 2
Questa relazione non è altro che la (4.1.22)NTC scritta per a=90°. aè l'angolo formato dalle staffe con l'asse della trave che nella presente trattazione sarà sempre assunto pari a 90°. Essa esprime la cosiddetta regola della traslazione del diagramma del momento flettente che comporta l’assunzione, quale momento di calcolo nella sezione, di quello che si ha nella sezione distante al rispetto a quella in esame; detta distanza al (che costituisce la traslazione dell’ascissa di lettura del diagramma dei momenti) va presa a destra o sinistra in modo tale da comportare un aumento del valore assoluto del momento flettente. Questa regola serve a tenere in conto l’aumento della trazione nel corrente teso della trave a seguito di una eventuale fessurazione per taglio allo stato ultimo.
In prossimità delle zone degli appoggi di estremità delle travi la Circolare [2] prescrive all'intradosso la presenza di armature longitudinali inferiori, convenientemente ancorate, in grado di assorbire uno sforzo di trazione coerente con l'inclinazione del puntone diagonale (ctg q) assunto con la verifica di resistenza. uguale al taglio (As long ≥ ctg q ⋅ VEd / fyd).
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