Rinforzo nodo trave-pilastro

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Rinforzo nodo trave-pilastro

La crisi dei nodi è quasi sempre la prima causa di crisi fragile dell'edificio soggetto a forze sismiche incrementali. Il rinforzo dei nodi costituisce pertanto l'intervento preliminare a tutte le altre opere di rinforzo delle costruzioni esistenti. Ciò è dovuto al fatto che la maggior parte delle costruzioni esistenti, anche  se edificate in zone sismiche, non presenta alcuna staffatura all'interno dei nodi trave-pilastro. Infatti la normativa tecnica ne ha trascurato l'importanza fino alle NTC 2008 quando finalmente ne ha fissato le norme per il dimensionamento per le costruzioni in zona sismica. Nella Circolare del 2009 (§ C8.7.2.5) veniva successivamente indicata la verifica da effettuate per i nodi non rinforzati delle costruzioni esistenti e che costituisce il primo passo per stabilire se i singoli nodi siano da rinforzare o meno fissando, inoltre, il principio che per i nodi interni confinati da quattro travi non vi è obbligo di rinforzo.  

La verifica del singolo nodo non confinato (sia esso interno che esterno) va condotta per ognuna delle travi che si innestano nel nodo; di conseguenza un nodo potrà dirsi verificato se si saranno soddisfatte le verifiche relative a tutte le travi interessate. In assenza di staffe nodali la verifica consiste nel controllo della tensione principale di compressione e di quella di trazione. Nel caso di mancata verifica della tensione di compressione il rinforzo parte dall'aumento delle dimensioni trasversale del nodo a mezzo ad esempio di apposita camicia in ca. Nel caso, invece, di sola mancata verifica a trazione diagonale possono essere impiegate varie tecniche di rinforzo (lamine o tessuti FRP, staffe orizzontali da camicia tra a camicia nodo, nastri in acciaio preteso, barre filettate parallele all'asse della trave sigillate previa foratura del nodo e ancorate con bulloni a piastra in acciao esterna posta in aderenza al nodo.

I vari tipi di rinforzi previsti sono intesi come sostitutivi dei bracci di ipotetiche staffe paralleli da disporre parallelamente agli assi delle singole travi che si innestano nel nodo.

Una volta calcolata col programma la sezione predefinita di attacco al nodo appartenente alla trave esistente che si innesta nel nodo stesso, è possibile selezionare nella scheda dei risultati l'opzione "Nodo trave-pilastro: verifica e/o rinforzo". Si apre quindi la finestra, di seguito riportata, che contiene gli ulteriori dati statici e geometrici per la verifica del nodo.          

 

 

 

NODI_RINFORZO
       

 

 

In questo caso il nodo non rinforzato non risulta verificato in quanto la tensione principale di trazione supera la resistenza. Nella stessa finestra è quindi possibile selezionare il tipo di rinforzo ed effettuare la corrispondente verifica. In questo caso si è scelto il rinforzo in tessuto FRP quadriassiale (i cui dati statico-geometrici sono stati preventivamente inseriti nella finestra dell'archivio materiali) ottenendo verifica positiva.

La verifica a compressione diagonale risulta largamente soddisfatta come pure quella a trazione diagonale con 5 strisce orizzontali (essendo la singola striscia larga 10 cm e la trave alta 50 cm). Ma il programma segnala comunque la mancata verifica in quanto non si è provveduto a fasciare la sezione di attacco con tessuto FRP in quanto le Linee Guida CNR-DT 200 prevedono l'obbligo (una volta rinforzato il nodo con FRP) del confinamento della zona di attacco della trave al nodo per meglio garantire l'ancoraggio alla trave del tessuto di rinforzo. Per verificare definitivamente il rinforzo è quindi necessario riverificare la sezione prevedendo un generico riforzo di confinamento FRP (che però non influisce direttamente nel calcolo del rinforzo nodale).

Si noti che per il calcolo del rinforzo il programma utilizza sempre entrambi i due metodi di calcolo indicati nelle equazioni (7.4.10) e (7.4.11) NTC scegliendo tra i due risultati quello che comporta la minore area resistente del rinforzo.  Il rinforzo con barre filettate e piastra in acciaio potrebbe essere utilizzato ad es. per nodo esterno interessato da una trave interna ortogonale alle altre due esterne (di facciata); in questo caso infatti non sarebbe possibile, alcun rinforzo da applicare sulla superficie esterna del nodo nella direzione della trave interna.  

Nel caso di calcolo speditivo del rinforzo (come ad es. se si usa il metodo semplificato del sismabonus o si stanno eseguendo solo interventi locali senza il calcolo dell'intera struttura) si può assumere prudenzialmente nullo il taglio orizzontale sul nodo e la valutazione degli sforzi normali può essere svolta per semplici aree di influenza degli impalcati.

 

 

 

 

 

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