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Definire la morfologia di un bacino è un’operazione necessaria alla corretta interpretazione del cinematismo dell’ acqua nella rete idrografica, pertanto il rilievo di un bacino deve contenere informazioni sulle proprietà lineari (lunghezza dell’ asta fluviale, numero di ramificazioni, ecc.), areali, che riguardano la distribuzione delle aree di alimentazione della rete, e di rilievo, che servono a caratterizzare il bacino dal punto di vista altimetrico. In particolare, tra le proprietà di rilievo, sono importanti l’altitudine del bacino (media, minima e massima), il dislivello e la pendenza dell’ alveo.
La delimitazione del bacino idrografico deve essere eseguita sulla cartografia ufficiale dell’ Istituto Geografico Militare Italiano in scala 1:25.000 (tavolette), 1:50.000 (quadranti) o 1:100.000 (fogli) in funzione della sua estensione. Essa si traduce nell’individuazione della linea di displuvio, che delimita la superficie del bacino, e alcuni punti significativi quali: il punto di massima quota o punto di vetta, i punti di sella e quello di conca, che coincide con la quota della sezione di chiusura.
La definizione della rete fluviale deve seguire un criterio di gerarchia che consente di ordinare i vari rami della rete. Generalmente, si attribuisce un ordine 1 ai canali di prima formazione che iniziano a partire dai punti di sorgente; due elementi di primo ordine, nel confluire, definiscono un ramo di ordine 2. Due del secondo ordine confluenti, generano in ramo di ordine 3, e così via.
Ogni segmento di ordine k è alimentato da un’area la cui forma planimetrica condiziona i fenomeni ideologici che in essa si verificano.
Per completare le informazioni su un bacino, occorre conoscere la relazione tra le informazioni areali e le proprietà di rilievo (altitudine media, pendenza media dell’asta fluviale, ecc.).
L’altitudine media viene determinata suddividendo l’area A del bacino in sotto aree Ai delimitate da due curve di livello, alle quali si assegna un’altitudine media hi data dalla media delle quote delle due curve di livello delimitanti. L’altitudine media del bacino è fornita dalla media pesata delle altitudini medie hi con peso pari alle aree parziali Ai:
L’ altezza media Hm, diversamente dall’altitudine media hm che è riferita al livello del mare, si riferisce alla quota della sezione di chiusura ed è definita:
con hmin quota della sezione di chiusura.
La costruzione della curva ipsografica consente altresì di ottenere informazioni sulla distribuzione delle aree sulle diverse fasce altimetriche. Essa viene ottenuta diagrammando in ordinata le altezze medie hi [m s.l.m.] e in ascisse l’area Ai [Km²] posta ad di sopra dell’altezza hi. Alla quota massima, quindi, corrisponderà una superficie nulla, mentre alla quota minima l’area dell’intero bacino. L’area sottesa dalla curva ispografica rappresenta il volume del rilievo, mentre il rapporto tra la stessa e la superficie del bacino restituisce l’altitudine media hm.
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