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La definizione della platea va eseguita mediante la individuazione, nel piano di fondazione, dei nodi e dei vertici dei campi quadrilateri di platea secondo le regole descritte nel § 1.8 relativo alle platee superficiali. Una volta definiti i campi mediante l'inserimento dei nodi ulteriori rispetto a quelli dei pilastri (provenienti dall'input del 1° piano) è possibile l'inserimento (scheda dati nodi-pilastri [§ 2.2.5]) in un qualsiasi nodo del palo selezionandolo tra quelli definiti nell'archivio tipologie pali (§ 2.2.21) .
Nella figura 38.1 è rappresentata un esempio di platea su pali in cui la presenza di un pilastro K non ricadente nella griglia degli altri pilastri ha costretto alla generazione di ulteriori campi di piastra in entrambe le direzioni della griglia.
Figura 38.1 - Esempio di platea su pali
In genere ai campi della platea viene attribuita portanza nulla (va posto kw=0 nell'archivio sezioni campi platea [§ 2.2.19]) a causa della bassa capacità portante del terreno in superficie che del resto ha determinato la scelta della fondazione profonda in luogo di quella superficiale. La nuova normativa geotecnica al punto 6.4.3 delle NTC consente di prendere in considerazione il contributo alla portanza verticale della platea sulla base di una valutazione della sua aliquota tramite un apposito studio di interazione (purtroppo non meglio specificato neanche nelle Istruzioni) e di specifiche verifiche (6.4.3.3 e 6.4.3.4 NTC) di queste fondazioni definite miste.