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Questo è uno dei casi più frequentemente incontrato nella pratica. Quando si abbiano più sistemi di discontinuità diversamente orientate, tali discontinuità possono intersecarsi a formare un cuneo di roccia di forma tetraedrica che può dar luogo ad un meccanismo tridimensionale di rottura. Questa è una situazione tipica a cui possono essere imputati molti dei più importanti dissesti di scarpate e di fronti di roccia. Il moto associato allo scivolamento può, a seconda della sua direzione e della giacitura dei piani di discontinuità, avvenire lungo una linea di intersezione dei due piani, a condizione che questa retta abbia un'inclinazione inferiore a quella del fronte ed una direzione uguale a quella di immersione del fronte, o interessarne uno solo.
Lo schema per il quale viene effettuato il calcolo è il seguente:
Con riferimento alla figura che segue, il calcolo del coefficiente di sicurezza nelle condizioni di tridimensionalità tipiche del modello comporta la determinazione di:
-Versori rappresentativi della giacitura di ogni piano:
-Normale al piano A;
-Normale al piano B;
-Normale all'eventuale piano superiore S;
-Normale al piano del fronte F;
-Normale all'eventuale piano della frattura di trazione T.
Nel caso di presenza di forze esterne, (pseudo statiche, di stabilizzazione) si devono definire anche i versori nelle loro direzioni di azione.
-Dei vettori che individuano le linee di intersezione tra due piani, la cui giacitura è individuata dal prodotto esterno dei loro versori normali;
-Delle dimensioni lineari e del volume di roccia del cuneo;
-Delle aree dei piani A, B e T al fine di computare i contributi di resistenza attritiva ed eventualmente coesiva;
-Dei coefficienti delle relazioni effettive normali;
-Del peso del cuneo mobilitato;
-Delle spinte idrauliche sull'eventuale frattura di trazione, sui piani A e B, ed eventualmente sul fronte;
-Dei controlli atti a definire la possibilità cinematica dello scivolamento tridimensionale ed il tipo di scivolamento;
-Delle forze aggiuntive resistenti (forze di stabilizzazione) e destabilizzanti (condizioni sismiche) e del coefficiente di sicurezza.
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