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Assumendo, come precedentemente indicata, l'ipotesi di stato piano di deformazione, la tipologia strutturale adottata è quella di un portale chiuso dalla trave di fondazione su suolo elastico alla Winkler. Detta trave di fondazione può essere dotata (come nel caso in figura) di due sbalzi laterali. La struttura è definita dai nodi (in figura da N1 a N6) di estremità delle aste (in figura numerate da 1 a 6) le cui coordinate nodali sono riferite ad un sistema di riferimento generale X,Y con origine nel nodo N1. L'interazione tra le aste costituenti la fondazione (n. 1, 3, 6) ed il terreno su cui sono poggiate è modellata mediante molle discrete alla Winkler che sviluppano una reazione elastica solo nel caso di spostamenti delle travi di fondazione diretti verso il basso. Nei tratti in cui le travi di fondazione si sollevano viene cioè annullata la reazione elastica del terreno. In questo caso il calcolo diventa non lineare e viene svolto iterativamente. Di conseguenza per forti azioni orizzontali il calcolo può non convergere a causa del sollevamento progressivo della fondazione: viene così controllata automativamente la verifica al ribaltamento per tutte le combinazioni di carico assegnate (se invece dal calcolo vengono esposti i risultati, l'equilibrio al ribaltamento è implicitamente soddisfatto).
Per poter modellare la non linearità del terreno (annullamento delle reazioni di Winkler per spostamenti della fondazione e dei piedritti che comportino il distacco tra terreno e struttura) l’intera struttura dello scatolare viene discretizzata in aste di piccola lunghezza (vedi grafico seguente). Nei nodi delle aste così generate vengono concentrate le reazioni unidirezionali elastiche del terreno. Vengono altresì introdotte aste rigide in corrispondenza dei nodi strutturali per rendere il modello resistente dello scatolare più aderente al suo reale comportamento; tali aste rigide vengono escluse dalle verifiche di a presso-flessione e taglio effettuate invece per tutte le restanti aste deformabili. Per i piedritti è opzionalmente prevista la possibilità di avere reazioni alla Winkler non lineari ortogonali all'asse del piedritto a patto di essere in grado di valutare l'interazione piedritto-rinfianco (in genere si trascura questa interazione a favore di sicurezza).
Il terreno in cui lo scatolare è immerso è suddiviso in tre strati (vedi grafico seguente) a cui è possibile assegnare differenti caratteristiche geotecniche:
•terreno di ricoprimento gravante direttamente sul traverso (può avere anche spessore nullo);
•terreno di rinfianco a sinistra ed a destra dei due piedritti (può essere assente a sinistra e/o a destra);
•terreno di fondazione.
Ponendo pari a zero sia lo spessore del terreno di ricoprimento che quello del traverso è possibile analizzare tipologie di vasche, canali e serbatoi interrati (e non) per i quali sia valida l’ipotesi di stato piano di deformazione.
É prevista la presenza di una falda a profondità variabile.
É possibile assegnare un battente d’acqua di altezza qualsiasi all’interno dello scatolare.
Tra le varie opzioni di calcolo è prevista pure la possibilità di modellare la reazione passiva del terreno di rinfianco mediante l’assegnazione del coefficiente di Winkler al terreno di rinfianco con valore attivo solo per spostamenti dei piedritti diretti contro il terreno (il programma annulla viceversa tale valore per spostamenti di verso opposto).
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