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Il deflusso in regime di equilibrio o permanente, detto così poiché si suppone che le variazioni di regime si verifichino esclusivamente nello spazio e non nel tempo, si ottiene quando in un’opera di captazione a portata costante, l’alimentazione compensa esattamente l’emungimento, la curva di depressione tende ad un profilo di equilibrio e la superficie piezometrica non si deprime ad una certa distanza R (raggio d’azione del pozzo). Quindi è basato su una teoria (Dupuit, 1863) costruita su delle ipotesi che tendono a semplificare la fenomenologia.
Questa teoria dimostra che, in un acquifero libero (figura 1), la portata (Q) di un pozzo, di raggio r, è data da:
da cui è possibile ricavare la formula per il calcolo del coefficiente di permeabilità (K):
dove:
H1 (m) = altezza della piezometrica indisturbata (livello statico) riferita al substrato impermeabile;
H2 (m) = altezza del livello dinamico dell’acqua nel pozzo in emungimento, riferita al substrato impermeabile.
Figura 1
Negli acquiferi confinati (figura 2), invece, si ha che la portata è data da:
(m3/s) |
dove b (m) = spessore della falda confinata, nell’ipotesi di pozzo completo.
Dalla precedente formula è possibile ricavare il valore della trasmissività (T):
(m/s) |
(m2/s) |
Figura 2
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