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Il deflusso in regime di non-equilibrio o in regime transitorio, così chiamato poiché ammette che le variazioni di regime avvengono sia nello spazio che nel tempo, è una teoria proposta da Theiss nel 1935. Con questa teoria Theiss ha voluto dimostrare che intorno ad un pozzo a portata costante, la superficie di depressione piezometrica non tende ad una forma stabile e che la zona di influenza del pozzo si propaga indefinitamente, con velocità decrescente. Ciò vuol dire che l’alimentazione non compensa l’emungimento, supponendo che l’acquifero non abbia ricariche laterali e che, per tutto il periodo dell’emungimento, si liberi solo acqua immagazzinata.
La teoria del deflusso in regime transitorio è valida nelle falde artesiane, dove il cono di depressione è fittizio e il raggio d’azione è la distanza (figura 3), dall’asse del pozzo, dove la piezometrica si annulla dopo un certo tempo (t) dall’inizio dell’emungimento.
Figura 3
Con la teoria di Theis è possibile calcolare la trasmissività (T) mediante la formula del regime di non-equilibrio:
(m2/s) |
dove Dhp è l’abbassamento piezometrico (m) misurato nel piezometro, posto alla distanza r’ (m) dal pozzo, durante l'emungimento e W(u) rappresenta la seguente funzione:
Risolvendo l’integrale esponenziale, con una serie di passaggi, si arriva alla seguente formula di approssimazione logaritmica (Jacob, 1950):
dove S è il coefficiente di immagazzinamento dell’acquifero e t (sec) il tempo di pompaggio dall’inizio della prova.
Questa formula è valida solo se:
quindi soltanto se:
dove:
Tv (s) = tempo necessario per la validità della prova.
Dalla formula di Jacob, sostituendo r’ con R, quando Dhp è uguale a 0, è possibile ottenere:
La teoria del regime di non-equilibrio è rigorosamente valida per pozzi completi impostati in falde artesiane, ma può essere applicata anche alle falde semiartesiane introducendo un fattore di drenanza (B) espresso in m2:
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