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Con il metodo intervallo i tempi di tragitto dell’onda sismica si misurano fra due ricevitori consecutivi (figura 1) posti a differente profondità, consentendo così di migliorare la qualità delle misure (velocità d’intervallo).
Figura 5 – Schema di down hole con metodo intervallo
Quando si dispone di un solo ricevitore, cioè nell’ipotesi in cui le coppie non corrispondano ad un unico impulso, i valori di velocità determinati vengono definiti di pseudo-intervallo, consentendo solo un’apparente migliore definizione del profilo di velocità.
Ottenute le misure è possibile calcolare i tempi corretti con la 1.0) e la velocità intervallo delle onde P e S, con relativo grafico (figura 6), con la formula seguente:
Figura 6 – Profilo delle velocità sismiche con metodo intervallo
Ottenute le velocità intervallo si calcolano la densità, il coefficiente di Poisson, il modulo di deformazione a taglio, il modulo di compressibilità edometrica, il modulo di Young, il modulo di compressibilità volumetrica per ogni intervallo con le formule riportate sopra.
Il metodo intervallo presenta però dei limiti:
a) non tiene conto della velocità degli strati sovrastanti;
b) non è applicabile nel caso in cui t2corr < t1corr.
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