<< Click to Display Table of Contents >> Navigation: 1 MODELLAZIONE > 1.3 Pilastri > 1.3.2 Carichi - Sforzi nei pilastri |
In figura 12.1 sono visualizzate le convenzioni di segno e verso positivo per carichi e sforzi di un generico pilastro che collega il nodo K iniziale al nodo L finale entrambi appartenenti a due piani contigui dell'edificio (il numero d'ordine dei nodi nell'ambito dei rispettivi piani deve essere lo stesso). Se presente il concio rigido superiore è individuato dalla posizione del punto K', baricentro della sezione iniziale del tratto deformabile dell'asta pilastro, misurato in programma mediante la componente eZ verticale dell'eccentricità rispetto al nodo K (eX =0 e eY=0) nel sistema generale di riferimento X, Y, Z. Se presente il concio rigido superiore è individuato dalla posizione del punto L', baricentro della sezione finale del tratto deformabile dell'asta pilastro, misurato mediante le componenti cartesiane dell'eccentricità rispetto al nodo K (eX, eY,eZ) nel sistema generale di riferimento X, Y, Z.
Il sistema di riferimento piano locale z', y' è quello in cui è stato disegnata la sezione del pilastro (v. archivio sezioni pilastri) e viene assunto in modo che l'origine sia in K', l'asse y' sia parallelo ed equiverso all'asse Y generale, l'asse z' sia parallelo ed equiverso all'asse X generale. La eventuale rotazione a del pilastro intorno al suo asse baricentrico longitudinale determina una pari rotazione del sistema z', y' come illustrato nella precedente figura 9.1.
L'origine del vero sistema locale di riferimento del pilastro x, y, z è sempre posta nel punto K' (origine baricentrica del tratto deformabile dell'asta con l'asse x sempre verticale e con verso verso il basso (cioè dal nodo iniziale K' a quello finale L'). Gli assi z, y sono gli assi principali d'inerzia della sezione e coincidono con gli assi di posizionamento z', y' nel caso di sezioni simmetriche rispetto all'asse y' (ad esempio sezioni rettangolari, a T, circolari etc.). Ovviamente nel caso di rotazione a del pilastro anche gli assi principali z, y risulteranno ruotati della stessa quantità.
Figura 12.1 - Convenzioni pilastri
I carichi uniformementi distribuiti qx, qz e qy assegnabili al pilastro hanno quindi direzione e verso concordi con gli assi del riferimento locale del pilastro e possono avere intensità costante o linearmente variabile (forma trapezia-triangolare). Il carico torcente qtorc è sempre riferito all'asse longitudinale baricentrico del pilastro. Per default i suddetti carichi sono applicati al solo tratto deformabile del pilastro ma è sempre possibile (tramite apposita casella di scelta) applicarli anche agli eventuali conci rigidi (come indicato in figura per qz e qy).
E' inoltre possibile riferire i suddetti carichi (ad eccezione di qtorc) agli assi generali X, Y, Z.
Sempre in figura 12.1 sono visualizzate le convenzioni positive per le seguenti sei componenti di sforzo con riferimento alla sezione iniziale del tratto deformabile:
•Nx sforzo assiale
•Vz, Vy sforzi taglianti nelle direzioni degli assi principali d'inerzia
•MT momento torcente
•Mz, My momenti flettenti intorno ai rispettivi assi principali d'inerzia
Il programma calcola gli sforzi solo nelle sezioni appartenenti al tratto deformabile dell'asta: le sezioni di calcolo vengono pertanto individuate mediante il solo valore dell'ascissa lungo l'asse x baricentrico la cui origine è proprio il baricentro della sezione iniziale del tratto deformabile (punto origine K' in figura).