Sezioni rettangolari di pilastri

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Sezioni rettangolari di pilastri

Per le sezioni rettangolari dei pilastri (le più diffuse nelle applicazioni correnti) si è predisposta una apposita tipologia di calcolo che, a partire da un input molto rapido (rispetto a quello delle sezioni generiche), consente sia la verifica che il progetto delle armature in regime di presso-flessione deviata (sia allo S.L.U. che alle T.A.). Si è inoltre prevista la possibilità di effettuare la verifica dello stato limite di instabilità secondo il metodo semplificato della “colonna modello” .

 

 rettangolari_pilastri

 

Le ipotesi semplificative (ma anche le più ricorrenti nella pratica) su cui è costruita la finestra di input rappresentata in Fig. sono:

 

sezione rettangolare riferita agli assi generali X, Y passanti per il baricentro;

disposizione delle armature in modalità doppiamente simmetrica  rispetto agli assi principali d’inerzia x, y qui sempre coincidenti con gli assi generali X, Y;

le barre sono tutte dello stesso diametro assegnato ed anche lo stesso copriferro (misurato dal baricentro delle barre).

 

Si elencano di seguito i singoli dati da immettere nella finestra di input:

 

Classe calcestruzzo: va selezionato il tipo di conglomerato nella lista a discesa contenente tutte le classi di conglomerato presenti nell’Archivio materiali.

Lato X sezione: misura  in cm del lato parallelo all’asse X.

Lato Y sezione: misura  in cm del lato parallelo all’asse Y.

Tipo Acciaio: va selezionato il tipo di acciaio nella lista a discesa contenente tutti i tipi di acciaio presenti nell’Archivio materiali.

Diametro barre: va immesso o modificato il diametro in mm. delle barre longitudinali da impiegare.

Barre nei vertici della sezione:  questo input è possibile solo in modalità di verifica ed è l'unico previsto nel calcolo dello stato limite di instabilità; in fase di semiprogetto l’armatura viene determinata automaticamente dal programma. In fase di prima apertura della finestra l’opzione prescelta è quella di una sola barra per ogni vertice. Si può successivamente selezionare anche l'altra opzione che prevede tre barre per ogni vertice fissando altresì l’interferro netto tra dette barre.

N° barre lato X: numero di barre su ognuno dei due lati paralleli all’asse X escludendo le barre assegnate nei vertici. Questo input non è disponibile in modalità progetto armature.

N° barre lato Y: numero di barre su ognuno dei due lati paralleli all’asse Y escludendo le barre assegnate nei vertici. Questo input non è disponibile in modalità progetto armature.

Staffe: in fase di verifica è possibile modificare il tipo di acciaio, il diametro, il passo, il tipo di staffe chiuse (1 o 2), il numero di legature in direzione X ed Y. In fase di semiprogetto il programma predispone il numero di staffe e di legature in base ai diametri assegnati nella finestra opzioni armature. Dopo la visualizzazione dei risultati è possibile modificare numero, passo e diametro delle staffe nella scheda Staffe-Duttilità e riverificare la sezione a taglio tramite la scheda risultati (operazione che può essere fatta quante volte si desidera).  

Sforzo di calcolo Nd costante:  (solo per S.L. di instabilità) lo sforzo normale da assegnare è quello della combinazione ultima che si intende verificare e proviene dai carichi amplificati mediante gli opportuni coefficienti di combinazione. Per l’applicabilità del metodo della colonna modello è necessario che detto sforzo normale sia costante lungo l’asse del pilastro.

Momento max di calcolo Md nella sezione critica: (solo per S.L. di instabilità) momento di calcolo massimo nel pilastro (nel caso di pilastro a mensola è quello della sezione di incastro) per la combinazione ultima considerata.

Lunghezza di libera inflessione: (solo per S.L. di instabilità) va espressa in cm e varia a seconda dei vincoli ipotizzati (nel caso di pilastro a mensola il suo valore è pari a 2 volte la luce effettiva).

Eccentricità non intenzionale: (solo per S.L. di instabilità) è l’eccentricità e (in cm.) di Nd  rispetto all’asse indeformato del pilastro che produce un momento flettente  e×Nd  che va ad incrementare il momento del 1° ordine di calcolo Md . La normativa fissa in 2 cm il suo valore minimo.

 

 


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