Analisi di risposta sismica locale

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Analisi di risposta sismica locale

Prima di eseguire un'analisi di risposta sismica locale, è possibile definire una serie di nodi monitorizzati, in corrispondenza dei quali verranno restituiti i risultati dell'analisi. Il vantaggio di assegnare dei nodi monitorizzati consiste in una notevole riduzione dei tempi di calcolo, poiché la risposta sismica locale verrà restituita solo con riferimento ai suddetti nodi e non per tutto il dominio. Per selezionare un nodo monitorizzato, nel pannello Strumenti, dopo aver selezionato il nodo, è sufficiente cliccare sul tasto "Aggiungi nodi monitorizzati" nella barra in alto. 

 

NodoMonit

 

I nodi monitorizzati vengono evidenziati come mostrato nella figura in alto.

 

Per eseguire l'analisi di risposta sismica locale, è necessario utilizzare il tasto "Analisi risposta sismica" nel pannello Analisi e risultati. Tale comando darà luogo alla finestra di seguito mostrata.

 

Analisi

 

 

In questa finestra è possibile selezionare diverse opzioni di analisi, tra cui:

a) Senza spostamenti rigidi

b) Spostamenti e velocità relativi

 

L’opzione (a) non considera, nell’analisi dinamica, lo spostamento assoluto rigido del sistema. Generalmente questa opzione va selezionata in quanto gli spostamenti rigidi non comportano sforzi supplementari.

Selezionando l’opzione (b), a fine calcolo, viene restituito per ogni nodo lo spostamento relativo, diversamente lo spostamento restituito è quello assoluto.

 

Dati analisi sismica

Il software RSL III 2D consente di effettuare quattro tipi di analisi:

 

Analisi non lineare equivalente

Analisi lineare a smorzamento variabile

Analisi lineare a smorzamento costante

Analisi dinamica

 

Analisi2

Tipi di analisi possibili in RSL III 2D

 

 

Dal punto di vista teorico, l'analisi dinamica per un numero finito di nodi viene eseguita risolvendo un sistema di equazioni del tipo:

 

EqMoto

dove

[M] = matrice delle masse

[C] = matrice degli smorzamenti

[K] = matrice delle rigidezze

R = vettore dei carichi noti e pari a [M]ag con ag accelerogramma di input.

u è il vettore degli spostamenti relativi.

 

La risoluzione del sistema avviene nel dominio del tempo secondo il criterio di Newmark: esso consiste in una serie di integrazioni successive, per ogni passo Δt, che consente di determinare la velocità e, quindi, lo spostamento relativo u. Nell'applicazione del metodo di Newton sono richiesti alcuni parametri d'integrazione (riquadro rosso nella seguente figura).

 

 

Analisi3

 

 

Beta e Gamma sono due parametri del metodo di integrazione di Newmark che generalmente hanno valore, rispettivamente, di 0.25 e 0.5.

 

 

Lo smorzamento del terreno è messo in conto attraverso la matrice [C]. Per ogni elemento i in cui è suddiviso il dominio, Ci  è calcolata secondo il criterio di Rayleigh, che è correlato con la massa e la rigidezza:

 

Ci=α∙Mi+β∙Ki

 

Dove α e β sono due coefficienti chiamati, rispettivamente, massa di Rayleigh e rigidezza di Rayleigh, mentre Mi e Ki sono la massa e la rigidezza del singolo elemento. Usando questa formulazione si può rendere lo smorzamento λ (o damping ratio) dipendente dalla frequenza circolare secondo la seguente relazione:

 

Lambda

 dove α e β per l'elemento i-esimo sono calcolati come segue:

AlfaBeta

 con ω1 la frequenza principale corrispondente al primo modo di vibrazione.

Analisi lineare a smorzamento costante (riquadro in rosso nella figura sottostante): il software esegue il calcolo usando la matrice di smorzamento consistente di Rayleigh con α e β costanti per tutti i nodi e pari ai valori indicati in Rayleigh Mass e Rayleigh Stiffness.

 

 

Analisi4

 

 

Theta è un parametro di integrazione posto, generalmente, pari a 0.5

 

 

Analisi lineare a smorzamento variabile: il software esegue il calcolo usando come parametri dello smorzamento quelli definiti nella griglia dei materiali.

 

 

Analisi non lineare equivalente (riquadro rosso nell’immagine seguente).

 

Analisi5

 

In questo caso il software esegue una sequenza di analisi lineari in cui i parametri di rigidezza e smorzamento vengono aggiornati iterativamente fino al raggiungimento di un fattore di convergenza. Il calcolo inizia con i valori iniziali di G e D inseriti nella finestra dei materiali e viene determinata la deformazione a taglio collegata al valore dello spostamento u. In ogni iterazione i valori di D e G/Gmax  vengono aggiornati in funzione del livello di deformazione efficace raggiunto e il calcolo si ferma quando la differenza dei valori di G e D tra un'iterazione e la successiva è inferiore al livello di tolleranza fissato dall'utente.

 

 

Decadimento

 

 

Per questa tipologia di analisi si può scegliere di aggiornare anche la frequenza circolare ω ad ogni iterazione. Questo implica che il calcolo dei coefficienti di Rayleigh α e β nella matrice di smorzamento C sono aggiornati ad ogni iterazione per ogni elemento in funzione della frequenza principale ω1, nel caso di Frequenza singola, o di ω1 e ω2 nel caso di Frequenza doppia. Per ciascun elemento, in caso di Frequenza doppia, le espressioni di α e β sono:

 

AlfaBeta2

 

con ω1 frequenza principale e ω2 = nDamp x ω1 , con nDamp generalmente posto pari a 10. In sostanza per ogni iterazione viene calcolata la deformazione di taglio media per ciascun elemento e viene consultata la curva di smorzamento per aggiornare il valore corretto dello smorzamento.

 

La Tolleranza definisce lo scarto tra i valori di G e D, trovati tra un’iterazione e la successiva, che determina la fine del calcolo iterativo.

 

Il Nr. Iterazioni stabilisce quante iterazioni devono essere eseguite dal programma: un numero elevato di iterazioni (>10) comporta un inutile aggravio dei tempi di calcolo.

 

Coeff. Rid. Def. È un coefficiente che riduce la deformazione massima, il suo valore, usualmente viene posto pari a 0,65. Esso si calcola dalla seguente espressione: γeff/γmax = (M-1)/10

 

Altri parametri dell’analisi non lineare equivalente riguardano l’analisi modale ad elementi finiti in cui va definita la matrice di massa (riquadro rosso):

 

Analisi6

 

 

Massa puntuale: la massa viene considerata concentrata nei nodi.

 

MassaPuntuale

 

In questo caso la struttura della matrice di massa è diagonale e comporta notevoli vantaggi per la minore occupazione di memoria e la consistente riduzione dei tempi di calcolo. Di solito, questa assunzione, non comporta grossi errori e quindi è preferibile.

 

Massa consistente: la massa è distribuita e la corrispondente matrice è sostanzialmente piena e simmetrica. Questa assunzione produce errori minori in valore assoluto, ma comporta un aggravio nei tempi di calcolo.

 

Parametri analisi modale: per l’analisi modale occorre fissare un fattore di Tolleranza, che stabilisce quando si deve fermare il calcolo, e un Nr. di iterazioni. Se il calcolo raggiunge il numero di iterazioni impostato, esso si ferma anche se non è stata raggiunta la tolleranza desiderata. L'analisi modale va eseguita per tutti i nodi del dominio, quindi non è effettuata dal software quando sono presenti nodi monitorizzati.

 

 

Input sismico

Nell'esecuzione del calcolo di RSL III 2D è possibile scegliere due differenti metodologie: Forze equivalenti e Metodo massa addizionale.

 

Analisi7

 

Con il primo approccio l'input sismico è definito in termini di forze nodali equivalenti (o forze sismiche effettive), che sono proporzionali alla velocità dell'onda incidente e sono applicate nella direzione orizzontale lungo la base del dominio definito dal modello. Questo tipo di input sismico (outcrop input) viene considerato come una una forza di taglio temporale:

 

F(t) = ρVsAv(t)

 

 

Dove ρ è la densità del bedrock, Vs rappresenta la velocità delle onde S nel bedrock, v(t) rappresenta la velocità del sisma e A rappresenta il contributo areale associato al nodo caricato.

 

Analisi8

Input sismico approccio Forze equivalenti

 

Tali forze sono calcolate in automatico dal software e sono applicate nei nodi del dominio a contatto con il bedrock, quindi il vantaggio di questo metodo è, appunto, quello di non dover modellare lo strato del bedrock ma bisogna solo scegliere il materiale di cui è costituito. Selezionando questo metodo le condizioni al contorno, nella Fase 1 sono rappresentate da molle sia in orizzontale che in verticale per tutti i nodi di contorno del dominio. Nella Fase 2 il software calcola in automatico le reazioni delle molle per tutti i contorni del dominio.

 

 

 

 

 


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