Assegnazione accelerogrammi (Analisi di risposta sismica)

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Assegnazione accelerogrammi (Analisi di risposta sismica)

 

1.Menù orizzontale principale, cliccare su <Analisi> e poi su <Analisi di risposta sismica>: per prima verrà visualizzata la finestra <Accelerogrammi> riportata in fig. 31 (riquadro verde). In questa fase si procede con l’estrazione degli accelerogrammi ricercati in precedenza con Rexel o altro applicativo (ATTENZIONE, gli accelerogrammi devono essere già scalati).

 

Fig. 31 – (Esempio generico) - Importazione degli accelerogrammi restituiti da Rexel o altro applicativo.

Fig. 31 – (Esempio generico) - Importazione degli accelerogrammi restituiti da Rexel o altro applicativo.

 

 

COME PROCEDERE

Cliccare sui <tre puntini> (fig. 31, riquadro rosso), si aprirà la finestra riportata in fig. 32. Da qui cliccare su:

<Apri> (fig. 32, riquadro rosso) poi cercare il file formato .txt relativo al 1° accelerogramma restituito da Rexel;

<Scala> (fig. 32, riquadro giallo) = lasciare 1. N.B.: al momento la funzione della scalatura ha problemi, bisogna importare gli accelerogrammi già scalati utilizzando RSL II_1D (v. § U).

<PGA> (fig. 32, riquadro giallo): = utilizzare il valore che viene associato all’accelerogramma quando viene estratto;

<Nuovo passo> (fig. 32, riquadro giallo): si riferisce al passo di scansione dell’accelerogramma, di solito si lascia quello di default 0.01 che corrisponde al passo con cui viene importato;

Cliccare su <Estrai> (fig. 32, riquadro blu).

Cliccare sul riquadro ciano, fig. 32 e selezionare il n° terremoto estratto (earthquake 1, 2, 3,…).

Cliccare su <Ok> (fig. 32, riquadro viola): nella fig. 31

 

sarà visualizzato il primo accelerogramma (Earthquake 1).

N.B.: nel riquadro verde, fig. 32 devono restare i dati di default, ovvero quelli riportati in figura.

 

Fig. 32 – (Esempio generico) - Estrazione e scalatura degli accelerogrammi importati in RSL 2D da Rexel.  N.B.: Gli accelerogrammi devono essere importati già scalati con RSL III_1D.

Fig. 32 – (Esempio generico) - Estrazione e scalatura degli accelerogrammi importati in RSL 2D da Rexel.
N.B.: Gli accelerogrammi devono essere importati già scalati con RSL III_1D.

 

Dopo ogni accelerogramma importato cliccare su <Salva> (fig. 31, riquadro viola).

Cliccare su <Aggiungi> (fig. 31, riquadro blu), poi su <Accelerogramma 2> e infine sui <Tre puntini>: cercare e importare il 2° accelerogramma restituito da Rexel. Ripetere tutti i passaggi di cui al punto precedente.

Ripetere le operazioni precedenti fino ad importare i 7 accelerogrammi richiesti.
N.B.: il software può importare fino a un massimo di 10 accelerogrammi.

Nella stessa finestra (fig. 31, riquadro giallo) sono presenti tre opzioni che possono restare spuntate. Le 3 opzioni d’analisi hanno il seguente significato:

a)<Senza spostamenti rigidi> (fig. 31, riquadro giallo) = non considera nell’analisi dinamica lo spostamento assoluto rigido del sistema. Di solito viene selezionata questa opzione in quanto gli spostamenti rigidi non comportano sforzi supplementari.

b)<Spostamenti e velocità> (fig. 31, riquadro giallo) = in questo caso a fine calcolo viene restituito per ogni nodo lo spostamento relativo, diversamente lo spostamento assoluto.

c)<Reazione supporti> (fig. 31, riquadro giallo) = ????????

 

2.DATI ANALISI SISMICA
 

Cliccare su <Dati analisi sismica> (Fig. 31, riquadro verde), si aprirà la finestra riportata in fig. 33.
Il software RSL III_2D consente di effettuare 4 tipi di analisi (fig. 33, riquadro rosso): Analisi non lineare equivalente (consigliata per avere gli spettri di risposta), Analisi lineare a smorzamento variabile, Analisi lineare a smorzamento costante e Analisi dinamica.

 

Fig. 33 – Input numerici per le analisi.

Fig. 33 – Input numerici per le analisi.

 

2.1. ANALISI NON LINEARE EQUIVALENTE (consigliata per avere lo spettro di risposta)

Il software esegue una sequenza di analisi in cui i parametri di rigidezza e smorzamento vengono aggiornati iterativamente fino al raggiungimento di un fattore di convergenza. Il calcolo inizia con i valori iniziali di G e D, inseriti nella finestra dei materiali e viene terminata la deformazione a taglio collegata al valore dello spostamento u. In ogni iterazione i valori di D e G/Gmax vengono aggiornati in funzione del livello di deformazione efficace raggiunto e il calcolo si ferma quando la differenza dei valori di G e D tra un’iterazione e la successiva è inferiore al livello di tolleranza fissato dall’utente.

N.B. per questo tipo di analisi (non lineare equivalente) i dati da inserire sono riportati nel riquadro giallo, fig. 33.

 

PARAMETRI DA INSERIRE (fig. 33, riquadro giallo)

<Smorzamento> (fig. 33 riquadro giallo) = frequenza singola

<n Smorzamento> (fig. 33 riquadro giallo) = 10

<Tolleranza> (fig. 33 riquadro giallo) = 0.01

<Nr. Iterazioni> (fig. 33 riquadro giallo) = < 10 (3 – 6)

<Coff.Rid.Def.> (fig. 33 riquadro giallo) = 0.65

Non spuntare <Aggiorna frequenza ad ogni iterazione>

 

2.2. ANALISI MODALE

Per questa analisi va definita la matrice di massa:

a)<Massa puntuale> (“lumbed”), in questo caso la massa viene considerata concentrata nei nodi:

 

In questo caso la struttura della matrice di massa è diagonale e comporta notevoli vantaggi per la minore occupazione di memoria e la consistente riduzione dei tempi di calcolo. Di solito questa opzione, non comporta grossi errori e quindi è preferibile.

In questo caso la struttura della matrice di massa è diagonale e comporta notevoli vantaggi per la minore occupazione di memoria e la consistente riduzione dei tempi di calcolo. Di solito questa opzione, non comporta grossi errori e quindi è preferibile.

 

 

a)<Massa consistente> (“consistent”), in questo caso la massa è distribuita e la corrispondente matrice è sostanzialmente piena e simmetrica. Questa assunzione produce errori minori in valore assoluto, ma comporta un aggravio dei tempi di calcolo.

b)Per tale analisi modale occorre fissare un fattore di tolleranza che stabilisca quando si fermare il calcolo e un n° di iterazioni. Se il calcolo raggiunge il numero di iterazioni impostato, esso si ferma anche se non è stata raggiunta la tolleranza desiderata.
IMPORTANTE: l’analisi modale va eseguita per tutti i nodi del dominio, quindi non è effettuata dal software quando sono presenti NODI MONITORIZZATI.

 

DOVE E QUALI DATI INSERIRE

Finestra fig. 33, riquadri blu e viola.

Spuntare <Puntuale>, poi <Tolleranza> (riquadro blu) = 0.00001 ???

<n° iterazioni> (riquadro blu) = 30

<Theta> (riquadro viola) = 0.5 (Questo parametro va inserito solo in Analisi dinamica lineare con smorzamento costante)

<Massa di Rayleigh> (riquadro viola) = 0.2 (Questo parametro va inserito solo in Analisi dinamica lineare con smorzamento costante)

<Rigidezza> (riquadro viola) = 0.2 (Questo parametro va inserito solo in Analisi dinamica lineare con smorzamento costante)

 

 2.3 ANALISI LINEARE CON SMORZAMENTO COSTANTE

 Il software esegue il calcolo usando la matrice di smorzamento consistente di Rayleigh con α e β costanti per tutti i nodi e pari ai valori indicati da Rayleigh riportati di seguito:

Selezionare <Analisi non lineare a smorzamento costante> (fig. 33, riquadro rosso)

<Theta> (fig. 33, riquadro viola) = parametro di integrazione posto, generalmente pari a 0.5

<Massa di Rayleigh (fig. 33, riquadro viola) = 0.2

<Rigidezza Rayleigh> (fig. 33, riquadro viola) = 0.2

 

 2.4 ANALISI LINEARE CON SMORZAMENTO VARIABILE

 Il software esegue il calcolo usando come parametri dello smorzamento quelli definiti nella griglia dei materiali (v. fig. 6-7).

Occorre solo selezionare <Analisi non lineare a smorzamento variabile> (fig. 33, riquadro rosso) e poi eseguire la verifica.

 

2.5 ANALISI DINAMICA

 

 Questo metodo permette, tramite integrazioni successive, di passare dall’accelerazione alla velocità e, quindi, allo spostamento

 

 Per questo tipo di analisi i dati da inserire sono quelli riportati in fig. 34, riquadro rosso.

Selezionare <Analisi dinamica> (fig. 34, riquadro giallo).

<Passo integrazione> (fig. 34, riquadro rosso) = riguarda la scansione dell’accelerogramma considerato nel calcolo. Generalmente è pari al passo della registrazione, diversamente, in questa casella è possibile definire uno personalizzato = 0.01.

<Nr. Punti acc.> (fig. 34, riquadro rosso): rappresenta il numero d’intervalli, funzione del passo d’integrazione in cui viene suddiviso l’accelerogramma durante l’interazione = ??????????

<Beta> (fig. 34, riquadro rosso) = 0.25

<Gamma> (fig. 34, riquadro rosso) = 0.5

 

Fig. 34 – Input dati analisi dinamica

Fig. 34 – Input dati analisi dinamica

 

 

 


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