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Può verificarsi il caso che il pozzo di fondazione sia realizzato in un versante caratterizzato dalla presenza di coltri instabili.
Possono allora presentarsi due situazioni progettuali differenti:
a)Il pozzo costituisce un elemento di stabilizzazione del versante, in combinazione con pozzi adiacenti, distanziati l’uno dall’altro in misura tale da consentire l’instaurarsi di un effetto arco fra i pozzi stessi;
b)Il pozzo rappresenta un elemento isolato di fondazione all’interno del versante caratterizzato dalla presenza di una coltre instabile.
Nel caso a) la spinta agente sul pozzo è quella corrispondente alla forza richiesta per stabilizzare il cuneo instabile a monte del pozzo (Figura 8).
La forza stabilizzante è quella in grado di assicurare al cuneo instabile un coefficiente di sicurezza FS nei confronti della stabilità globale in linea di principio >=1; generalmente si adottano valori più conservativi, pari a FS > 1,15-1,20 per le condizioni statiche e FS > 1,05-1,10 per le condizioni sismiche.
La forza stabilizzante può essere calcolata mediante i classici metodi dell’equilibrio limite, all Janbu, Bishop o similari.
Nel caso b) il materiale di copertura in movimento può fluire attorno al pozzo (elemento isolato e fisso) caricandolo con spinte la cui entità viene a dipendere dall’entità dei movimenti stessi; il massimo valore di spinta, associabile a spostamenti dell’ordine di 8-10 cm, è quello corrispondente al regime di spinta passiva.
Figura 8. Valutazione della forza stabilizzante del cuneo instabile a monte del pozzo
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