2.2.4 Dati Piani

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2.2.4 Dati Piani

DATI_PIANI

 

E' la prima scheda da compilare dopo avere assegnato i Dati generali (§ 2.2.2).

Il numero dei piani presente nella tabella è quello assegnato (e modificabile) nella finestra dei Dati generali.  Il Numero d'ordine ed il Nome dei piani è preimpostato ad evitare successivi equivoci.

La condizione di carico (non modificabile in tabella) è quella corrente che compare nell'apposita casella a discesa di scelta presente nella quarta riga dell'area di lavoro.

Dati da immettere direttamente nelle varie colonne:

Quota Estradosso: Per ognuno dei piani assegnati va definita la quota dell'estradosso che rappresenta la quota a cui verranno posizionati tutti i nodi successivamente immessi. L'ordine di assegnazione dei piani è crescente a partire dal piano 0 (piano di fondazione). Le travi di piano le cui sezioni siano state riferite al loro estradosso (nell'archivio sezioni travi § 2.2.17) verranno così automaticamente disposte con il proprio estradosso coincidente con quello del piano anche per travi di differente sezione (come nel successivo grafico). Le quote dei nodi di piano possono essere singolarmente successivamente modificate per particolari esigenze di modellazione (ad esempio nel caso di nodi apprtenenti ad un piano deformabile inclinato). Se in una fase successiva dell'input si dovesse modificare la quota di un piano tutte le quote dei nodi già assegnati nella tabella dei Nodi verrebbero reimpostati al valore della nuova quota. La quota assegnata al piano è molto importante nel caso di piano rigido in quanto le forze orizzontali sia statiche che sismiche vengono applicate alla quota del piano indicata in tabella. Nel caso di piano deformabile le forze sismiche vengono invece applicate nei singoli nodi ognuno dei quali caratterizzato dalla propria massa e dalle proprie coordinate.

 

DATI_PIANI_1

 

Piano rigido: il §7.2.6 delle NTC indica espressamente quando possono essere considerati infinitamente rigidi nel proprio piano gli orizzontamenti (solai in latero c.a., assenza di aperture tali da modificarne la rigidezza, ecc.). I piani rigidi (§ 1.2) devono essere orizzontali e pertanto tutti i nodi in essi assegnati vengono ad avere la stessa quota: eventuali variazioni di quota dei singoli nodi dovranno essere piccoli onde evitare che il modello di calcolo non differisca dalla reale situazione. I piani di copertura a falde inclinate, in generale, vanno  considerati come piani deformabili in quanto i nodi di impalcato non giacciono nello stesso piano orizzontale anche in presenza di solai rigidi ed in assenza di aperture: se tuttavia le travi non sono spingenti, i solai connettono rigidamente le travi e non sono presenti nodi o travi fuori piano, anche questo tipo di impalcato di copertura può essere considerato rigido. Nel caso di un edificio costituito da due o più telai piani come quello rappresentato in figura si potrebbe ancora definire il terzo piano come rigido (come eccezione) in quanto i nodi ad esso appartenenti sarebbero alla stessa quota e le travi di falda, essendo travi fuori piano, non apparterrebbero a nessun impalcato. Nonostante il piano in questione sia costituito solo da nodi allineati collegati da una trave di colmo la rigidezza nel proprio piano (o meglio nel proprio allineamento) è assicurata dai triangoli rigidi delle travi inclinate e dai solai di collegamento delle falde inclinate.

Un piano non può essere rigido nel caso in cui anche uno solo dei suoi nodi sia vincolato in direzione orizzontale o intorno all'asse verticale come ad esempio accade nel piano di fondazione in presenza di fondazioni superficiali (travi su suolo elastico, plinti, platee di fondazione).

Il piano di fondazione può essere assegnato sia come rigido che deformabile nel caso di fondazioni su pali (platea su pali, plinti su pali, travi su pali).

Fx, Fy (daN): nel solo caso di piano rigido è possibile assegnare in queste colonne le componenti, dirette come gli assi generali X,Y, della risultante delle forze orizzontali agenti complessivamente nel piano ed applicata in un qualsiasi punto del piano stesso (da indicare nelle apposite colonne). E' il caso, ad esempio, della risultante orizzontale del vento che insiste nell'area di competenza del piano. E' possibile assegnare la coppia di valori Fx, Fy in corrispondenza di ogni condizione di carico.

Mz (daNm): solo ai piani definiti rigidi è possibile applicare una coppia con asse verticale per ogni condizione di carico.

Xappl, Yappl (cm): sono le coordinate del punto di applicazione della risultante di piano di cui alle componenti assegnate nelle precedenti colonne Fx, Fy.

 

 


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